Costi dell'energia a livelli allarmanti, a rischio la tenuta della ripresa
A partire dai mesi di giugno/luglio 2021, denuncia Confimi Industria Veneto, si è assistito ad un rapido e violento aumento dei costi per le forniture energetiche (energia elettrica e gas), che hanno assunto, nell’ultimo trimestre 2021, proporzioni allarmanti. Le proiezioni della Federazione Veneta delle PMI manifatturiere segnalano forti criticità anche per il primo semestre del 2022.
In questo contesto, desta grande preoccupazione il rischio di frenata della ripresa economica realizzatasi nel 2021, in particolare per fasce importanti dell’industria dove le imprese più energivore già segnalano il rischio di dover fermare la produzione (pur in presenza di ordinativi consistenti) a causa dell’esplosione dei costi di approvvigionamento energetico, impossibili da ribaltare sul prezzo finale di vendita.
Questo comporterà il ricorso agli ammortizzatori sociali, con i relativi costi, ma soprattutto una perdita di competitività per molte filiere locali venete, dove le imprese sono strettamente interconnesse.
Per le aziende non energivore la criticità si aggiunge comunque all’incremento dei costi per le materie prime, dei costi di logistica e di approvvigionamento di componentistica (in particolare elettronica), già oggetto di attenzione e segnalazione da parte della nostra Confederazione regionale a partire da fine 2020. Nei mesi scorsi sono stati numerosi gli interventi della nostra Confederazione sul caro energia per voce del Presidente di Confimi Industria Paolo Agnelli, culminati in una richiesta di incontro urgente sul tema al Presidente Draghi.