Il 91% delle PMI manifatturiere venete non licenzierà
Il 91% degli imprenditori non è interessato al superamento del blocco dei licenziamenti perché non lasceranno a casa i propri dipendenti. C'è poi il 36% delle imprese che ha in previsione nuove assunzioni. La manifattura quindi non licenzia, al contrario assume.
Per quel 9% che sarà costretto a licenziare si parla per lo più di 1 o 2 addetti, fa presente il Centro Studi Confimi. È quanto emerge dal Centro Studi di Confimi Industria che ha intervistato nelle scorse settimane la base associativa, piccole e medie imprese del manifatturiero privato italiano.
Nessun importante scostamento neppure sul fronte dell'occupazione femminile che nel suo complesso - seppur di alcune unità - sembra esser cresciuto (+1%) nel 2020 ed è destinato a farlo anche nel 2021.
La pandemia ha acuito le difficoltà certo ma la macchina produttiva sembra esser ripartita: gli imprenditori del manifatturiero italiano, dopo la flessione dell'anno scorso che nel complesso ha portato a una perdita del fatturato intorno all'8% rispetto al 2019, prevedono di chiudere il 2021 con fatturati precovid.
Il Centro Studi di Confimi Industria non ha di certo ignorato le segnalazioni dai comparti in maggiore difficoltà a causa della pandemia: in difficoltà sul lato occupazionale il 14,3% delle PMI alimentari che lavorano con il settore Horeca, il 9% delle aziende della meccanica che soffrono i costi alle stelle delle materie prime e la difficoltà nel reperire componentistica e che potrebbero per questo dover rallentare o persino fermarsi, l'8,2% delle aziende dei servizi e di quelle del turismo vittime da oltre un anno della situazione pandemica.